Da un piccolo ufficio con un budget ridotto a leader globale nel data management musicale, Pirames International celebra due decenni di successi con una crescita del +33,9% nel primo semestre 2025, trainata da YouTube (30,59%), Spotify (18,65%) e diritti connessi (16,30%). Fondata nel 2005 da Federico Montesanto con poco più di un computer e una connessione lenta, oggi l’azienda è un punto di riferimento certificato ISO 27001, unendo tecnologia, diritto e creatività in un settore in costante evoluzione.
La sua ascesa è stata segnata da pionieristiche partnership con giganti come Google, Spotify e Meta, diventando il primo aggregatore italiano a monetizzare su YouTube e Facebook. Ma Pirames non è solo distribuzione digitale: ha ampliato i servizi diventando un “rete agent” per i diritti connessi, ottimizzando i metadata e garantendo rendiconti chiari per oltre 15.000 etichette in tutto il mondo, inclusi cataloghi storici come quelli di Mina e Fabrizio De André.
“Non avrei mai immaginato che musica e informatica potessero fondersi così”, confessa Montesanto, sottolineando come la sfida sia stata trasformare flussi di dati complessi in opportunità. Oggi, con un team dedicato e software proprietari, Pirames difende un patrimonio culturale sempre più minacciato da player stranieri. “Siamo un’eccellenza italiana – conclude il CEO – e meritiamo di essere protetti”.